Externsteine





Externsteine è uno dei luoghi più sacri della Germania ma non è molto conosciuto, specialmente fuori dai suoi confini. Situato in prossimità di Detmold, nella bassa Sassonia, viene chiamata la "Stonehenge tedesca" sia perché è il più importante sito megalitico, sia per la sua imponenza.

Per arrivare in questo luogo misterioso e ricco di fascino bisogna addentrarsi nel profondo della maestosa foresta di Teutoburg, anticamente luogo sacro, ed oggi parco nazionale, conservato in maniera esemplare senza alterarne l'antico fascino, passando sotto enormi querce secolari si arriva in una grossa radura dove si apre uno scenario veramente spettacolare: Externsteine.

Un allineamento di cinque poderose rocce che si ergono fino ad un'altezza di quasi 40 metri. La loro formazione è di origine naturale e risale più o meno al periodo del cretaceo (da 130 a 70 milioni di anni fa) dovuta a stratificazioni di detriti avvenute durante quel periodo. Tuttavia la particolarità di questo luogo sta nel fatto di essere stato un centro sacro di antichissime tradizioni e di esserlo rimasto attraverso i secoli, fino ai nostri giorni.
Caratteristico di Externsteine è un bassorilievo medioevale intagliato nella roccia che raffigura S. Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea mentre tolgono dalla croce Gesù Cristo calpestando e piegando l'albero sacro delle tradizioni Nordiche, l'Irminsul, la sacra quercia considerata dai Celti la colonna portante dell'universo.

Externsteine è stato utilizzato dai Druidi, dai sacerdoti degli antichi culti nordici, e molto prima ancora dal popolo mitico che eresse i megaliti su tutto il pianeta. Alcuni studiosi ipotizzano anche che potesse essere praticato il culto di Mitra. Di sicuro l'influenza di Externsteine è rimasta inalterata nel tempo dato che addirittura durante la seconda guerra mondiale questo luogo è stato utilizzato da Himmler per officiare i riti di iniziazione degli ufficiali delle SS. Lo stesso esercito nazista (sempre molto interessato all'esoterismo) effettuò qui una imponente serie di scavi archeologici il cui scopo è rimasto un mistero dato che i lavori sono stati bruscamente interrotti e tutte le carte riguardanti il progetto distrutte e disperse.
Moltissime sono le testimonianze che fanno di Externsteine un luogo di culto, a partire da una delle grotte scavate all'interno dei giganteschi megaliti, chiamata ora "bassa cappella", una stanza piuttosto grande che veniva probabilmente adibita ad uso meditativo dove sulla parete sono incise e chiaramente visibili delle rune. Questa stanza è collegata ad altre stanze di dimensioni minori, anch'esse con segni oscuri incisi sulle pareti e dove si respira un'atmosfera magica e suggestiva.
Poco più in là, fuori da queste stanze ai margini di un laghetto che lambisce le rocce l'ennesimo segreto rimasto irrisolto: scavato in una roccia, anch'essa con una runa incisa sopra, si trova una sorta di sarcofago ancora oggi avvolto nel mistero. Salendo su una impervia scaletta scolpita nella roccia, all'esterno di una delle pietre, si arriva forse nella parte più impressionante: il santuario, posto sulla cima di un megalite; una stanza ora senza tetto, ma anticamente completamente chiusa nella roccia, dove su una parete c'è un'apertura circolare con sotto una colonna con le funzioni probabilmente di altare. Qui, al solstizio d'estate il primo raggio di sole passa attraverso il buco illuminando l'altare e la parete dietro che reca misteriosi segni. La celebrazione di questo magico momento annuale, non a caso, accomuna Externsteine ai grandi templi megalitici, quali Stonehenge, Newgrange e molti altri sparsi su tutto il pianeta